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"Mio padre non me lo ricordo. Morì quando avevo due anni. Mia madre si sposò un'altra volta. Questo secondo matrimonio le portò molte amarezze, benché fosse stato fatto per amore. Il mio patrigno era un musicista. Ebbe un destino assai singolare: fu l'uomo più strano, più meraviglioso ch'io abbia mai conosciuto." Inizia così "Netocka Nezvanova", qui proposto nella traduzione di Igor Sibaldi, con introduzione e prefazione di Fausto Malcovati.